giovedì 20 dicembre 2007

Interrupción

Chiuso per Navidad.
Prossimamente: Gran Hermano.


giovedì 6 dicembre 2007

Jeff, Thorsten y la tostadora

A fine novembre anche Jeff è stato cacciato dal piso. E questo perché il chico francés ha aiutato Renato nel suo atto di vendetta nei confronti del dueño. Ovvero, i due sono rientrati una mattina alle 7 e hanno devastato l’ex habitación di Renato. L’assenza dei due, comunque, non significa che in casa manchino momenti sensazionali.

Immaginate di essere nel piso e di volervi fumare una sigaretta. Con voi avete le sigarette ma non il mechero, l’accendino, e in questo momento non c’è nessuno che ve ne possa prestare uno. La cucina dispone solo di piastre elettriche. Quindi non ci sono neanche i fiammiferi. Come fate per accendere la sigaretta? ... Se trovate la soluzione, per favore ditela a Thorsten, il mio dirimpettaio di habitación, che l’altro giorno stava per avere una crisi e pur di fumare un cigarro ha fatto di tutto. Compreso provare ad accendere la sigaretta con la tostadora. Purtroppo per Thorsten, il nostro è un normalissimo tostapane elettrico che non dispone di stoppini o pietre focaie.

martedì 20 novembre 2007

venerdì 9 novembre 2007

Cartellini gialli

Immaginate di giocare una partita di calcio in cui sono previste tre ammonizioni per ogni giocatore. E immaginate che l’arbitro vi abbia già assegnato due cartellini gialli, minacciandovi di espellervi alla prima occasione possibile. Bene. Ora, se sostituite il campo da calcio con il piso di calle Arenal e l’arbitro con il padrone di casa, otterrete qualcosa di molto simile a ciò che si è verificato nei giorni scorsi.

Sarebbe inutile e noioso raccontare nei dettagli tutto quello che è successo. Basti dire che, in occasione del ponte dei morti, ci sono state quattro notti consecutive di fiesta. E che in un paio di queste il dueño, ovvero il padrone di casa, ha minacciato di cacciarvi nonostante la vostra faccia da bravo ragazzo italiano.

Ma alla fine siamo sempre qui, nel piso di calle Arenal. Nonostante tutto quello che è successo. O forse proprio grazie a tutto quello che è successo. Sempre e comunque nella habitación 11. Senza curarci più dei due cartellini gialli.

Infine due parole di commiato per Renato. Alla fine Renato ci ha lasciati. Purtroppo non è più con noi. Nel senso che ha cambiato piso. Non perché non si trovasse più bene qui. Me perché è stato cacciato. Dopo l'ennesimo cartellino giallo. Perché una sera ha messo le mani addosso a Paci Monnezza. Noi vogliamo ricordarlo così. Con quella sua naturale simpatia.

Ciao Renato!

mercoledì 24 ottobre 2007

Lisboa

domenica 7 ottobre 2007

Al piso

...il prossimo sabato prendete un aereo e venite al piso!

sabato 6 ottobre 2007

VII Animadrid | 2007

E così se n'è andato anche l'Animadrid. Dove, nella categoria cortometrajes, vince Franz Kafka Inaka Isha di Koji Yamamura, mentre Jean-Gabriel Périot arriva solo terzo, con Nijuman No Borei. Menzione speciale, ovviamente, per Adjustment di Ian Mackinnon.




mercoledì 3 ottobre 2007

El hombre de hielo

E poi c’è Antonio. Il portoghese. L’uomo che dice di non reggere il vino spagnolo ma che non vede l’ora che il suo capo, al lavoro, gli porti due casse di vino. L’uomo che se ci fosse un parcheggio nelle vicinanze si porterebbe la macchina dal Portogallo. L’uomo che scrosta le padelle con il coltello a sega. L’uomo che alla festa dell’altra sera era vestito come un contadino.

Ma Antonio è anche, e soprattutto, l’uomo del ghiaccio. Da quando ha scoperto le potenzialità del freezer della cucina, Antonio produce hielo. Non in cubetti. In quantità industriali. Più della Bofrost. Mette l’acqua negli stampi. Ma anche nei cassetti porta alimenti che sono vuoti perché tanto di notte la cucina è senza corrente elettrica. Così Antonio fabbrica cubetti e lastre di ghiaccio che nemmeno il capitano del Titanic ne ha visto tanto. Dice che gli serve per fare la caipiroska. Solo che per la caipiroska le lastre di ghiaccio non vanno bene. Non entrano nei bicchieri. Quindi Antonio mette tutto el hielo dentro a una busta e gira per casa sbattendola sulle pareti e sul pavimento. Poi, orgoglioso, mostra il risultato.

Quando non può giocare con il ghiaccio, Antonio gioca con lo spumante. Come l’altra notte. Anzi, l’altra mattina. Quando, alle 6:30, ha preso una bottiglia e, dopo averla agitata, l’ha usata come un idrante per pulire il pavimento. Poi, non contento, ha tramutato il minisalotto del piso nel podio di un autodromo. Con la stessa bottiglia ha cominciato a spruzzare lo spumante nel soggiorno come fosse al gran premio, gridando: “Alonso, Alonsooo!”. Gran parte dello spumante è finito sul computer di Renato.

Ora, uno è libero di credere a quello che vuole: il destino, la sorte, il malocchio. Ma fatto sta che pochi minuti prima da quel computer veniva fuori della terribile musica francese. E il sottoscritto aveva detto: “Bisognerebbe versare qualcosa sopra quel pc”. Poteri occulti della setta del piso sesto piano?

Ps: c'è una puta sudamericana che gira per casa da due giorni...

domenica 30 settembre 2007

Cierra la puerta!

Tra giovedì e venerdì se ne sono andate via un può di feste. Giovedì sera due erasmus party. Che, come tutte le feste erasmus, sarebbero da evitare. Una con cerveza gratis. Pezzo della serata: We’re going to Ibiza, Vengaboys. Troppa gente. Forse anche di più della gente che c’era nel vagone della metro fermo per quaranta minuti in un tunnel. Durante la noche en blanco. Perché qualche furbo ha pensato bene di aprire le porte di emergenza. Provocando un "Cierra la puerta!" generale.

Sempre giovedì, a seguire, fiesta de la espuma al Penelope. Bel locale. Se siete a Madrid passateci. Con una bomba. Pezzo della serata: Los Microfonos.

Venerdì sera fiesta de despedida per Lea. Dj della serata: Renato. Decine di persone nel piso. Il campanello suonava in continuazione. E la porta si apriva di conseguenza. Al che Renato gridava: “Cierra la puerta!”. Mica per non disturbare i vicini. Semplicemente perché si disperdeva la musica. Che veniva fuori dagli altoparlanti del televisore.

In ogni caso, le feste al piso sono una benedizione. Se non altro perché la casa viene pulita per non far scappare gli ospiti.

venerdì 28 settembre 2007

Los microfonos

lunedì 24 settembre 2007

Los abuelos e Paci Monnezza

Prendete una casa di quattordici stanze. Metteteci dentro altrettanti inquilini e otterrete il piso di calle de Arenal a Madrid. Descrivere brevemente gli abitanti della casa sarebbe impossibile. Per questo, per ora, mi limiterò a raccontarvi le fantastiche avventure di due ospiti che da qualche giorno girano per questa casa a qualunque ora: l’abuelo e l’abuela. Ovvero, il nonno e la nonna di Lea, l'inquilina che a fine mese tornerà a Parigi dopo un anno in Erasmus.

A pochi giorni dal suo rientro, quindi, la chica francesa ha ricevuto la visita dei nonni. I due si sono sistemati nell’ostello situato nello stesso palazzo del nostro piso. Ciò consente loro di arrivare in qualunque momento del giorno, e forse anche della notte, nell’appartamento in questione e di accudire l’amata nipote. Altrimenti detto, i due vecchi trascorrono le loro giornate nel nostro piso, cucinando per ore ed ore le portate più impensabili che, una volta ultimate, vengono messe in appositi contenitori da frigo per essere conservate. Conservate? Ma se Lea se ne va tra meno di una settimana!

Fatto sta che i nonnini trascorrono le loro giornate nella nostra cucina e la casa è impregnata per ore intere dagli effluvi di una pseudo nouvelle cousine, che l’assenza di una cappa aspirante rende ancora più insopportabile . E oltre a sorbirti le puzze francesi, devi stare pure attento a quello che dici perché l’abuelo parla diverse lingue, tra cui l’italiano.

Ma la cucina non è solo il luogo dove i due simpatici nonni ritrovano la gioia di vivere. La cocina, infatti, è anche il luogo di lavoro di Paci, detto Er Monnezza.

Paci è un simpatico signore sulla cinquantina che ogni sera, intorno alle 22:30, passa a ritirare la busta del secchio della spazzatura. Ora, se uno è preparato a questa simpatica eventualità, – che fra l’altro evita di doversi ricordare di buttare l’immondizia – la cosa non provoca particolari shock. Ma immaginate di essere arrivati da poche ore nel piso, e di trovarvi in cucina dopo aver mangiato in compagnia degli altri coinquilini. All’improvviso, mentre state tranquillamente chiacchierando e credete di conoscere tutti gli abitanti della casa, fa la sua comparsa Er Monnezza. Con lo sguardo fisso nel vuoto, stile Robocop, Paci Monnezza entra in cucina, si reca verso il lavandino, apre lo sportello dove si trova il secchio della spazzatura, prende il sacco e se ne va senza colpo ferire. Tutto questo sotto lo sguardo indifferente degli altri coinquilini, che conoscendo già lo strano individuo, quasi non ci fanno caso. Voi, invece, come minimo pensate di avere le allucinazioni. E forse è proprio così, a causa del cocido.