martedì 20 novembre 2007

venerdì 9 novembre 2007

Cartellini gialli

Immaginate di giocare una partita di calcio in cui sono previste tre ammonizioni per ogni giocatore. E immaginate che l’arbitro vi abbia già assegnato due cartellini gialli, minacciandovi di espellervi alla prima occasione possibile. Bene. Ora, se sostituite il campo da calcio con il piso di calle Arenal e l’arbitro con il padrone di casa, otterrete qualcosa di molto simile a ciò che si è verificato nei giorni scorsi.

Sarebbe inutile e noioso raccontare nei dettagli tutto quello che è successo. Basti dire che, in occasione del ponte dei morti, ci sono state quattro notti consecutive di fiesta. E che in un paio di queste il dueño, ovvero il padrone di casa, ha minacciato di cacciarvi nonostante la vostra faccia da bravo ragazzo italiano.

Ma alla fine siamo sempre qui, nel piso di calle Arenal. Nonostante tutto quello che è successo. O forse proprio grazie a tutto quello che è successo. Sempre e comunque nella habitación 11. Senza curarci più dei due cartellini gialli.

Infine due parole di commiato per Renato. Alla fine Renato ci ha lasciati. Purtroppo non è più con noi. Nel senso che ha cambiato piso. Non perché non si trovasse più bene qui. Me perché è stato cacciato. Dopo l'ennesimo cartellino giallo. Perché una sera ha messo le mani addosso a Paci Monnezza. Noi vogliamo ricordarlo così. Con quella sua naturale simpatia.

Ciao Renato!

mercoledì 24 ottobre 2007

Lisboa

domenica 7 ottobre 2007

Al piso

...il prossimo sabato prendete un aereo e venite al piso!

sabato 6 ottobre 2007

VII Animadrid | 2007

E così se n'è andato anche l'Animadrid. Dove, nella categoria cortometrajes, vince Franz Kafka Inaka Isha di Koji Yamamura, mentre Jean-Gabriel Périot arriva solo terzo, con Nijuman No Borei. Menzione speciale, ovviamente, per Adjustment di Ian Mackinnon.




mercoledì 3 ottobre 2007

El hombre de hielo

E poi c’è Antonio. Il portoghese. L’uomo che dice di non reggere il vino spagnolo ma che non vede l’ora che il suo capo, al lavoro, gli porti due casse di vino. L’uomo che se ci fosse un parcheggio nelle vicinanze si porterebbe la macchina dal Portogallo. L’uomo che scrosta le padelle con il coltello a sega. L’uomo che alla festa dell’altra sera era vestito come un contadino.

Ma Antonio è anche, e soprattutto, l’uomo del ghiaccio. Da quando ha scoperto le potenzialità del freezer della cucina, Antonio produce hielo. Non in cubetti. In quantità industriali. Più della Bofrost. Mette l’acqua negli stampi. Ma anche nei cassetti porta alimenti che sono vuoti perché tanto di notte la cucina è senza corrente elettrica. Così Antonio fabbrica cubetti e lastre di ghiaccio che nemmeno il capitano del Titanic ne ha visto tanto. Dice che gli serve per fare la caipiroska. Solo che per la caipiroska le lastre di ghiaccio non vanno bene. Non entrano nei bicchieri. Quindi Antonio mette tutto el hielo dentro a una busta e gira per casa sbattendola sulle pareti e sul pavimento. Poi, orgoglioso, mostra il risultato.

Quando non può giocare con il ghiaccio, Antonio gioca con lo spumante. Come l’altra notte. Anzi, l’altra mattina. Quando, alle 6:30, ha preso una bottiglia e, dopo averla agitata, l’ha usata come un idrante per pulire il pavimento. Poi, non contento, ha tramutato il minisalotto del piso nel podio di un autodromo. Con la stessa bottiglia ha cominciato a spruzzare lo spumante nel soggiorno come fosse al gran premio, gridando: “Alonso, Alonsooo!”. Gran parte dello spumante è finito sul computer di Renato.

Ora, uno è libero di credere a quello che vuole: il destino, la sorte, il malocchio. Ma fatto sta che pochi minuti prima da quel computer veniva fuori della terribile musica francese. E il sottoscritto aveva detto: “Bisognerebbe versare qualcosa sopra quel pc”. Poteri occulti della setta del piso sesto piano?

Ps: c'è una puta sudamericana che gira per casa da due giorni...